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Due adolescenti, a distanza di quarant'anni l'una dall'altra, si sono infatuate dello stesso uomo, Oliviero: la meticcia albina Lucíola, nipote di lui, espatriato all'inizio degli anni Cinquanta nella Guyana Francese, e Hortense di Salonicco, figlia dell'amico e compagno di scuola. A Murtos, una località marina dell'Epiro, nella Grecia settentrionale, dopo anni si ritrovano per caso Zafiris e Kahlil. Il lontano ricordo dei giorni vissuti insieme nel carcere mandamentale di Jànina, nell'entroterra, è rimasto intatto nella memoria di entrambi. Kahlil ha continuato a vivere a Jànina, mentre Zafiris si è stabilito a Milano, ma a Murtos torna con Emma - il suo amore tardivo, come lo chiamava lei - ogni volta che è possibile. È il luogo eletto per riconciliarsi con la sua terra. Un cortocircuito tra presente e passato mette ordine tra le cose a Kahlil accadute: il confino durante il colpo di stato dei colonnelli, la morte del fratello e l'incontro con Maira, separati anni prima; lei, la bambina del campo degli zingari, lui, raccolto mentre vagava per le vie di Jànina durante un rastrellamento alla fine della guerra civile...